21 giugno 2024

Paolo Ruffini: Il giornalismo cattolico deve "trasformare le narrazioni esistenti in narrazioni piene di speranza".

Mentre, nella città statunitense di Atlanta, si conclude la Conferenza dei Media Cattolici, il dottor Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione, invita i professionisti dei media cattolici a orientare i cuori alla comunione attraverso un'interpretazione cristiana degli eventi.

 

Di Devin Watkins - Atlanta, Georgia

 

Decine di giornalisti cattolici e professionisti dei media provenienti da tutto il Nord America si sono riuniti ad Atlanta, in Georgia, per l'annuale Conferenza dei Media Cattolici, tenutasi dal 18 al 21 giugno 2024.

Per i partecipanti l'evento è stato un’opportunità di tenersi aggiornati sulle tendenze emergenti nel panorama dei media e di creare connessioni attraverso il fare rete.

Gli argomenti degli interventi hanno spaziato dall'uso dell'intelligenza artificiale nei media e dai modi per coinvolgere il pubblico sui social media alla spiritualità per i professionisti dei media e al lavoro dei cattolici orientali nei Paesi in guerra.

Venerdì, al termine della Conferenza, il dottor Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione (organizzazione madre di Vatican News), ha tenuto un discorso sull'importanza dei media cattolici come strumento per tessere comunione e offrire speranza.

Nel suo intervento, il dottor Ruffini ha affermato che solo lo Spirito Santo può illuminare i nostri cuori per interpretare gli eventi quotidiani alla luce del Vangelo e narrarli in modo da edificare la comunione nella Chiesa.

“La cattolicità risiede proprio in questa comunione di diversità sotto la guida di Pietro e dei suoi successori", ha detto Ruffini, “Comunicare la bellezza della Chiesa significa testimoniare questa unità, che ci connette a tutti coloro con cui stiamo comunicando”.

Ha evidenziato l’esistenza di un ambiente polarizzato e tossico nel mondo, denunciando che esso “non solo minaccia le radici della democrazia, ma influisce anche sul nostro essere membri di un unico corpo ecclesiale”.

Riferendosi al prossimo Congresso Eucaristico Nazionale negli Stati Uniti, in programma dal 17 al 21 luglio a Indianapolis, il Prefetto ha sottolineato il potere unificante dell'Eucaristia, che riporta i cattolici alla comunità per testimoniare la speranza.

"Trasformare le narrazioni esistenti in narrazioni piene di speranza, riconoscere il dinamismo del bene, accendere i cuori e orientarli verso la comunione con gli altri. Testimoniare utilizzando un tipo di narrazione diverso, generativo e creativo", ha detto, "questo è il modo di diffondere la buona novella e dare un'interpretazione cristiana a tutto ciò che accade nel mondo".

Comunicare, ha aggiunto, significa accompagnarsi a vicenda nella comprensione e nella costruzione di ponti, favorendo un ambiente accogliente e il dono reciproco di sé.

Poiché sempre più persone evitano di proposito le notizie a causa della loro costante negatività, il ruolo dei comunicatori cattolici deve essere quello di offrire loro una prospettiva diversa e avvicinarle a storie piene di speranza.

Parlando dell'intelligenza artificiale, il Prefetto ne ha sottolineato i limiti nel comprendere veramente la realtà umana e ha auspicato che l’uomo rimanga in una posizione centrale.

Ha osservato che l'IA aiuterà gli esseri umani a costruire relazioni oppure aumenterà la loro solitudine, a seconda di come sceglieranno di usarla.

La sfida della Chiesa, ha concluso Ruffini, consiste “nella comunione che essa è chiamata a costruire, anche mediante l'intelligenza artificiale, per stabilire una rete di comunicazione basata sulla comunione che ci unisce, sulla verità che ci rende liberi, sull'amore che spiega tutto".