22 settembre 2025

Giovani comunicatori per la Chiesa, pellegrini del mondo digitale a Roma

Quindici professionisti della comunicazione si sono riuniti dal 12 al 19 settembre nella Città Eterna per partecipare a una settimana immersiva del programma "Faith Communication in the Digital World", esplorando nuove forme di evangelizzazione. “Questa esperienza - dice Miral, responsabile dei media del Patriarcato Latino di Gerusalemme - ci ha dato la speranza che alcune azioni che intraprendiamo oggi, anche se sembrano piccole, possono dare frutto a lungo termine”

 

Sebastián Sansón Ferrari – Vatican News

 

Un gruppo di 15 giovani comunicatori, provenienti da diverse parti del mondo, si è incontrato a Roma per vivere un’intensa “settimana residenziale” come parte della quinta edizione del programma formativo Faith Communication in the Digital World, organizzato dal Dicastero per la Comunicazione. Dal 12 al 19 settembre 2025, i partecipanti hanno condiviso un’esperienza unica di apprendimento pratico e scambio sinodale.

Provenienti da 11 Paesi — Kenya, Nigeria, Canada, Filippine, Palestina, Polonia, Croazia, Italia, India, Uruguay e Stati Uniti —, i giovani fanno parte di un progetto iniziato a maggio 2025 e che proseguirà fino a marzo 2026. Il programma include incontri settimanali su Zoom e lavori di gruppo, con l’obiettivo di fornire strumenti per comunicare la fede nell’ambito digitale. Tra i contenuti proposti durante questo percorso, i comunicatori hanno studiato il documento pastorale Verso una piena presenza, sull’interazione nei social media, e l’istruzione pastorale Communio et Progressio, redatta su mandato speciale del Concilio Vaticano II. Oltre a promuovere buone pratiche di formazione spirituale, l’iniziativa intende ispirare nuove forme di evangelizzazione, favorire lo scambio di talenti in contesti dove la Chiesa affronta delle sfide e comprendere come le nuove generazioni si relazionano con i media digitali. Come parte del percorso, i partecipanti svilupperanno progetti di comunicazione per tre istituzioni cattoliche.

 

I giovani comunicatori insieme a Diane Foley, che ha condiviso la sua testimonianza durante la veglia di preghiera nella Basilica di San Pietro

I giovani comunicatori insieme a Diane Foley, che ha condiviso la sua testimonianza durante la veglia di preghiera nella Basilica di San Pietro

 

La settimana a Roma

La settimana a Roma è stata uno spazio di ascolto reciproco, formazione e applicazione concreta. I giovani hanno seguito un programma ricco di attività: hanno partecipato all’udienza generale con il Papa mercoledì, 17 settembre, al termine della quale hanno avuto l’occasione di salutarlo, hanno visitato le quattro basiliche papali, la necropoli vaticana, le sedi del Dicastero per la Comunicazione e dei media della Santa Sede, e il museo di Radio Vaticana. I comunicatori hanno anche partecipato alla messa nella Basilica di San Clemente, presieduta da monsignor Lucio Adrián Ruiz, segretario del Dicastero, e hanno incontrato il prefetto, Paolo Ruffini.

I giovani hanno inoltre partecipato a sessioni di riflessione guidate da Nataša Govekar, direttrice della sezione teologico-pastorale del Dicastero. Questi momenti miravano a comprendere la teologia della comunicazione, facendo leva sulla Parola di Dio e sull’arte sacra come strumenti privilegiati di espressione. Partendo da delle domande spunto di riflessione, i comunicatori hanno poi avuto dei momenti per la preghiera personale, e poi sono stati invitati a condividere i loro commenti con il resto del gruppo. Inoltre, approfittando della concomitanza della settimana residenziale con il Giubileo della Consolazione, i giovani hanno partecipato alla veglia di preghiera presieduta da Leone XIV nella Basilica di San Pietro.

 

I partecipanti alla settimana di formazione con il prefetto del Dicastero per la Comunicazione, Paolo Ruffini, e il segretario, monsignor Lucio Adrián Ruiz.

I partecipanti alla settimana di formazione con il prefetto del Dicastero per la Comunicazione, Paolo Ruffini, e il segretario, monsignor Lucio Adrián Ruiz.

 

Le testimonianze di Miral Atik e Rachel Wong

Due di loro, Miral Atik e Rachel Wong, hanno condiviso le loro esperienze con i media vaticani. Per Miral Atik, responsabile dei media del Patriarcato Latino di Gerusalemme, la settimana è stata un viaggio ricco di emozioni. Ha ammesso che all’inizio si sentiva “un po’ a disagio, perché pensava di partire nel momento sbagliato”. Tuttavia, presto ha scoperto un nuovo orizzonte: “Questa esperienza mi ha dato la speranza che alcune azioni che intraprendiamo oggi, anche se sembrano piccole, possono dare frutto a lungo termine”. Con un “cuore aperto ad ascoltare e imparare”, ha sottolineato l’importanza di un impegno personale: “Per me, essere una comunicatrice non è solo un lavoro, è una vocazione, un modo di vivere nella mia terra”.

Da parte sua, Rachel Wong, dell’Arcidiocesi di Vancouver (Canada), ha riflettuto sul valore della fraternità in un mondo segnato dalle divisioni. Ispirata da un momento di preghiera con il Papa, ha sottolineato che, nonostante i pesi personali, “la fraternità può essere offerta anche ai non cristiani con cui convivo. Perché, alla fine, tutti abbiamo bisogno di essere consolati”. Nel suo intervento, ha evidenziato l’urgenza di “sciogliere l’amarezza e l’odio” che dividono le persone, un cammino che, ha affermato, è possibile solo attraverso l’amore. Questa iniziativa rappresenta un passo concreto del Dicastero per la Comunicazione nella missione della Chiesa del XXI secolo: assumere la tecnologia non solo come strumento, ma come terreno fertile per l’evangelizzazione e la costruzione della comunione.