17 febbraio 2022

Paolo Ruffini tra i vincitori del Premio Ferpi 2021

Nella giornata di lunedì 14 febbraio 2022 il nostro Prefetto Paolo Ruffini ha ricevuto il Premio Ferpi 2021 per la Comunicazione e le Relazioni Pubbliche

 

Attraverso una cerimonia tenutasi a Milano è stato assegnato il Premio Ferpi, che da sempre intende celebrare la professione del comunicatore e del relatore pubblico, premiando annualmente quei percorsi virtuosi che oltre a rilevarsi efficaci per l'organizzazione di riferimento abbiano avuto un più ampio impatto positivo sulla comunità di appartenenza e più in generale sulla società, contribuendo alla diffusione dei valori di trasparenza, etica e fiducia.

Il premio è un'iniziativa promossa dalle Delegazioni Lombardia e Sicilia diFerpi e media partner dell’evento sono SkyTg24Il Sole 24 OreDaily Media, Adv Express e True News.

In 50 anni dalla sua fondazione, Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) ha saputo aggregare il mondo della Comunicazione e delle Relazioni Pubbliche in Italia, rappresentando e promuovendo i sani e corretti principi della professione.

Sono state sette le categorie premiate, per altrettanti protagonisti della comunicazione: Antonio Calabrò, responsabile Affari Istituzionali di Pirelli, Paola Ansuini, portavoce del Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, Costanza Esclapon, presidente di Esclapon & Co, Luca Barabino, CEOBarabino & Partners, Maria Criscuolo, presidente Triumph Group, Alessandro Tommasi, Founder & CEO di Will Media.

Nello specifico, a Ruffini è stato assegnato il Premio Ferpi per la Comunicazione Sociale come riconoscimento del lavoro svolto in qualità di Prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. La giuria, in particolare, ha apprezzato le considerazioni offerte da Ruffini nell’ambito della cinquantacinquesima Giornata della Comunicazioni Sociali: “la comunicazione che cerchiamo non può essere figlia della comunicazione ‘mordi e fuggi’. Prendersi il tempo non è perdere tempo” e “serve a comprendere quanto sia spesso arrogante l’idea che il brandello di verità di cui siamo in possesso possa espandersi sino a ricomprendere da solo la verità tutta intera”. Un intervento che richiama il comunicatore a una assunzione di responsabilità senza precedenti. La giuria ha inoltre ritenuto che il contributo offerto alle attività di comunicazione della Santa Sede abbia generato ulteriore valore all’opera già di per sé encomiabile condotta dal Santo Padre, dando voce ai più vulnerabili e diventando patrimonio dell’umanità.