Affrontare la sfida di come la Chiesa possa e debba essere presente online per rispondere adeguatamente ai bisogni spirituali delle persone: questo è l'obiettivo del programma "Faith Communication in the Digital World" ("Comunicare la fede nel mondo digitale"), organizzato dal Dicastero per la Comunicazione e iniziato nel 2021 (qui una timeline creata dai partecipanti alla prima edizione).
Si tratta di un'esperienza di condivisione e di apprendimento condiviso e reciproco su come comunicare la fede nel mondo digitale, in particolare per raggiungere le periferie esistenziali, non solo geografiche, del nostro tempo. La seconda edizione del 2022 ha riunito 16 giovani comunicatori provenienti da Camerun, Filippine, India, Panama, Italia, Lituania, Germania, Croazia, Belgio, Irlanda, Polonia, El Salvador e Stati Uniti.
La Chiesa cattolica sta cercando di stabilire nuovi ed efficaci modi di comunicare la fede attraverso i social media. Oltre alla settimana residenziale a Roma, conclusasiieri, a partire da febbraio scorso (e fino a gennaio 2023) il progetto si è basato e si baserà prevalentemente su incontri virtuali (come conferenze con esperti, approfondimenti personali e progetti in piccoli gruppi o nel gruppo allargato.
Nataša Govekar, direttrice del Dipartimento teologico-pastorale del Dicastero per la Comunicazione, ha commentato che i giovani hanno effettuato visite culturali e spirituali "per collegarsi con le radici della propria fede cristiana e della comunicazione vaticana". Martedì 31 maggio si sono recati a Palazzo Pio, sede della Radio Vaticana - Vatican News, dove hanno potuto visionare il sistema multimediale, multilingue, multiculturale e multipiattaforma dei canali ufficiali della Santa Sede. Hanno anche visitato il Museo della Radio e ne sono rimasti impressionati.
Intervistati da Vatican News, alcuni di loro hanno voluto condividere le loro impressioni su queste giornate passate in Italia.
Alejandra Pinto Miguel, di El Salvador, ha espresso la sua gioia per questa opportunità e ha manifestato la sua felicità per l'incontro con Papa Francesco: "Ci ha ricordato la convinzione, come comunicatori o come persone che condividono un messaggio, di poter continuare a sostenere e rafforzare l'unità della Chiesa e l'esperienza di ciò che è essenziale nella Chiesa".
Per Stefanie Marie L. Bross, tedesca di origine colombiana, questa esperienza è stata invece un privilegio che le è difficile esprimere a parole: "Siamo tutti uniti da un'unica missione, da un unico desiderio, che è quello di portare ai fedeli, e non solo, le migliori notizie del mondo. Per me è stato un dono".
Infine Joyce Mbong dal Camerun quasi non trova le parole per esprimere tutta la sua felicità per questa esperienza che dice essere stata "indimenticabile" e che sarà qualcosa che si porterà dentro per tutta la vita: "Tutto quello che ho imparato non lo dimenticherò mai perché ora ho una nuova prospettiva di come si vedono le cose, di come accadono e di come grazie alla Fede possiamo lavorare in comunione con tutti".
Per saperne di più leggi anche l'articolo di Sebastián Sansón Ferrari.