30 giugno 2020

Il Papa: l’unità nella diversità ispiri il servizio al bene comune dei media

Con lo sguardo dello Spirito si può superare razzismo e indifferenza. Lo ricorda il Papa nel Messaggio in occasione della Catholic Media Conference 2020, nel quale esorta a essere uniti in un’epoca segnata da polarizzazioni anche nella comunità cattolica

 

Debora Donnini – Città del Vaticano

 

In un tempo caratterizzato anche da divisioni, c’è bisogno di mezzi di comunicazione e di persone capaci di costruire ponti e difendere la vita. È un forte appello a unire, seppur nella diversità, quello che Papa Francesco rivolge nel Messaggio alla Catholic Press Association, l’Associazione della Stampa Cattolica degli Stati Uniti e del Canada, in occasione della Catholic Media Conference che si tiene da oggi al 2 luglio, e per la prima volta in modalità virtuale a causa della pandemia. Tema di quest'anno "Together While Apart" (Insieme mentre siamo separati) che esprime il senso di unione pur nel distanziamento imposto dall’emergenza sanitaria. Il Papa richiamandosi anche al Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali dello scorso anno, mette in luce proprio “quanto sia essenziale la missione dei media per tenere unite le persone, accorciando le distanze, fornendo le informazioni necessarie e aprendo le menti e i cuori alla verità”.

Una presa di coscienza importante, questa, che portò già alla creazione dei primi giornali cattolici negli Stati Uniti come è evidente nel caso del “Catholic Miscellany, pubblicato nel 1822 a Charleston dal vescovo John England, seguito da molti giornali e periodici” perché oggi come allora “le nostre comunità”, scrive il Papa, hanno bisogno di media per informare e unire.

“L’ideale dell’unità nella diversità, nel motto degli Stati Uniti”, deve quindi ispirare anche "il servizio che - rimarca - offrite al bene comune": un bisogno che per Francesco “è ancora più urgente oggi, in un’epoca caratterizzata da conflitti e polarizzazioni da cui non sembra essere immune neppure la comunità cattolica”. E nel Messaggio, il Papa spiega come si dipani concretamente questo per quanti operano nella comunicazione. “Abbiamo bisogno di media capaci di costruire ponti, difendere la vita e abbattere i muri, visibili e invisibili, che impediscono il dialogo sincero e la vera comunicazione”, scrive, ricordando che c’è anche bisogno di “media che possano aiutare le persone, soprattutto i giovani, a distinguere il bene dal male, ad elaborare giudizi corretti, basati su una presentazione dei fatti chiara ed imparziale, a comprendere l’importanza di impegnarsi per la giustizia, la concordia sociale e il rispetto della casa comune”. E quindi “abbiamo bisogno – prosegue - di uomini e donne di principio che proteggano la comunicazione da tutto ciò che la potrebbe distorcere o piegare ad altri scopi”.

“Vi chiedo, allora, di essere uniti e segno di unità anche tra di voi” afferma il Papa rivolgendosi ai media piccoli così come ai grandi, perché “nella Chiesa non sono queste le categorie che contano”. Nella Chiesa tutti siamo membri di un solo corpo.

La comunicazione, poi, “non è solo una questione di competenza professionale”, ma di attestare personalmente la verità del messaggio che trasmettiamo perché “ogni comunicazione ha la sua fonte ultima nella vita del Dio uno e trino, che condivide con noi la ricchezza della sua vita divina e ci chiede, a nostra volta, di comunicare quel tesoro agli altri, uniti nel servizio alla sua verità”.

Quindi ricorda l’importanza di avere lo sguardo dello Spirito perché solo con quello “possiamo lavorare efficacemente per superare le malattie del razzismo, dell’ingiustizia e dell’indifferenza”. E anche aiutare gli altri a contemplare le situazioni e le persone con gli occhi dello Spirito. “Laddove il nostro mondo parla troppo spesso con aggettivi e avverbi, possano i comunicatori cristiani - auspica - parlare con nomi che riconoscano e promuovano la rivendicazione silenziosa della verità e favoriscano la dignità umana”. E dove il mondo vede conflitti e divisioni, li esorta a dare voce alla richiesta dei poveri, dei bisognosi di misericordia e comprensione.

“Possa lo spirito di comunione con il Vescovo di Roma, che è sempre stato un segno distintivo della stampa cattolica nei vostri Paesi, mantenere tutti voi uniti nella fede e forti rispetto alle fugaci mode culturali che non hanno il profumo della verità evangelica”, scrive in conclusione Francesco, ricordando che ieri si è celebrata la festa dei Santi Pietro e Paolo e esortando a pregare insieme per la pace nel mondo.