Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Un lavoro di ricerca iniziato negli anni ’90, una passione spiccata per il cinema e la possibilità di accedere a documenti inediti della Filmoteca Vaticana, vero e proprio gioiello incastonato nel cuore di San Pietro. E’ il percorso di monsignore Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, culminato nel libro “Il cinema dei Papi. Documenti inediti dalla Filmoteca Vaticana”, edito da Marietti. Stamani la presentazione all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede alla quale ha preso parte il cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin e il prefetto del Dicastero per la comunicazione, Paolo Ruffini. Un libro che intende anche celebrare i 60 anni dalla fondazione della Filmoteca, il 16 novembre 1959, grazie a Papa Giovanni XXIII.
Viganò: trovati documenti inediti sul rapporto Chiesa-cinema
Il volume di monsignore Viganò si snoda attraverso le figure di Pontefici che hanno segnato il rapporto tra il cinema e la Chiesa, a partire da Pio XII, “il più cinematografico dei Papi”: spiega a Vatican News, “non solo per gli interventi in materia ma anche per il film a cui prese parte Pastor Angelicus” del 1942. Nel volume c’è una parte dedicata a Giovanni XXIII che con la Lettera Apostolica Boni Pastor istituì la Filmoteca Vaticana. Un’analisi che si intreccia con l’approfondimento di due diversi atteggiamenti della Chiesa, “una doppia pedagogia”, tra ammonimento e incoraggiamento. “Questo libro – racconta Viganò – contiene documenti inediti trovati negli archivi della Segreteria di Stato e della Gendarmeria Vaticana come, ad esempio, un faldone con le note di carico e scarico delle bobine dei film dall’appartamento papale alla Gendarmeria. Questo ci dice che nel suo appartamento il Papa ha visto dei film e che prima della Filmoteca c’era un locale della Gendarmeria per conservare le pellicole”.