30 maggio 2019

Fare comunità anche in rete: gli interventi a Firenze

 

“La Rete sia spazio di dialogo, conoscenza, relazione, condivisione”. È un richiamo al Messaggio di Papa Francesco, l’appello partito da Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero vaticano per la comunicazione, e dal card. Giuseppe Betori, intervenuti a Firenze al convegno “Fare comunità anche in rete”, uno degli eventi promossi dall’Arcidiocesi in preparazione della 53ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che la Chiesa celebra domenica 2 giugno.

Il tema indicato da Papa Bergoglio quest’anno è: “‘Siamo membra gli uni degli altri’ (Ef 4,25). Dalle community alle comunità”. È una chiamata alla responsabilità di tutti, è una sfida alla nostra capacità di essere membra gli uni degli altri nella dimensione corporea quanto in quella digitale. “Quel mondo e il mondo non sono, infatti, cose diverse”. “Il futuro della comunicazione cattolica – ha sottolineato il Prefetto Ruffini – è nella storia delle persone, nel raccontarsi. È questo il punto di incontro tra l’incarnazione e la comunicazione digitale. Dove incontrarsi significa condividere e testimoniare l’uno con l’altro la verità in cui crediamo e la nostra vita”.
Pure il card. Giuseppe Betori si è soffermato sui rischi e sulle potenzialità della Rete, ricordando le parole del Santo Padre: “Internet rappresenta una possibilità straordinaria di accesso al sapere, ma al contempo è uno dei luoghi più esposti alla disinformazione, all’uso manipolatorio dei dati personali per vantaggi economici, politici, alla distorsione dei fatti e delle relazioni che spesso assumono la forma del discredito”.
L’Arcivescovo ha sottolineato come “sempre più giovani (uno su quattro) finiscano per essere intrappolati dalla Rete, perché coinvolti ad esempio in episodi di cyberbullismo”. “La Rete che vogliamo – ha concluso – deve invece promuovere il dialogo, il sorriso, una carezza. L’uso dei social dev’essere complementare all’incontro che avviene attraverso il corpo, il cuore, gli occhi, lo sguardo, il respiro dell’altro. Per questo occorre ripartire dalla realtà delle persone e dalla verità delle relazioni. Per riscoprire la bellezza di comunità fondate sull’amore, sul ritrovarsi a tavola di una famiglia che si confronta con serenità e a viso aperto”. Non è mancato il punto di vista dei giovani, i più attivi frequentatori dei social. Martina Ricci e Andrea Cuminatto, dialogando con il Prefetto Ruffini, hanno portato al convegno condotto da Andrea Fagioli direttore di “Toscana Oggi”, il frutto delle loro esperienze condivise con realtà del mondo cattolico, la prima con la pastorale universitaria e il secondo nell’UCSI , svolgendo anche attività giornalistica. Da entrambi è partita una raccomandazione: non dobbiamo sottovalutare i social, ma piuttosto abitarli! Trovare modalità originali, autentiche, capaci di creare connessioni. La sfida della libertà è quella di essere capaci di avere occhi per vedere al di là delle logiche intrinseche di queste piattaforme.

 

fonte: https://www.ceinews.it/