22 luglio 2020

Nuovo sito web per la Biblioteca Vaticana. Pasini: più agile e intuitivo

Dal 16 luglio procedure semplificate per la richiesta delle riproduzioni dei manoscritti e degli altri materiali nella pagina on line della Biblioteca Apostolica Vaticana. Il Prefetto Pasini: “Per la pandemia diventa più difficile la presenza fisica e il sito vuole essere perciò un luogo di accoglienza, collaborazione e apertura”

 

Fabio Colagrande – Città del Vaticano

 

All'indirizzo "vaticanlibrary.va" è online il nuovo sito web della Biblioteca Apostolica Vaticana, un rinnovamento visibile ai lettori a partire dallo scorso 16 luglio, ma in preparazione da tempo, e caratterizzato da una nuova veste grafica e un più facile accesso a tutti i contenuti e servizi che lo arricchiscono. Semplificate e rese più intuitive le procedure per la richiesta delle riproduzioni dei manoscritti e degli altri materiali conservati in Biblioteca. Come è riscontrabile nei più recenti siti web, la tecnica di allestimento dei contenuti online è di tipo statico (testi, link ipertestuali, immagini) ma soprattutto di tipo dinamico: il sito permette cioè di interagire con altri sistemi informativi connessi. È il caso dei motori di ricerca dei cataloghi e della biblioteca digitale, della consultazione del catalogo editoriale, della gestione di twitter visto dal web, dell'e-commerce.

L’operazione di restyling risulta particolarmente opportuna nel periodo della pandemia in cui le regole di sicurezza sanitaria rendono più difficile l’accesso fisico degli studiosi. Lo conferma, ai microfoni di Radio Vaticana Italia, il prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, monsignor Cesare Pasini:

R.- La grafica evolve velocissimamente in questo tipo di comunicazione digitale e quindi eravamo consapevoli da tempo che occorresse qualcosa di più fresco, più agile e più intuitivo. C’erano poi modalità nuove, strumentazioni nuove che bisognava inserire e il sito rinnovato fornisce questi nuovi servizi molto dinamici. In parte è un sito statico - ci sono testi da leggere e immagini da guardare - ma poi ci sono delle ricerche da fare e tutto questo richiedeva un’innovazione che abbiamo realizzato nel nuovo sito appena presentato.

In primo piano sulla “home-page” ci sono gli strumenti per l'esplorazione dei cataloghi e della biblioteca digitale. Una scelta non casuale…

R.- Chi entra in Biblioteca, per questa via, desidera ormai ugualmente conoscere, vedere, consultare e magari prendere nota. Quindi deve essere questo il primo servizio che trova, devono essere queste le prime cose belle che può guardare, di cui incuriosirsi, in cui fare ricerca. Ci si può così soffermare sulle medaglie, le monete, le incisioni, le stampe, gli stampati, i manoscritti. Così conosce quelli che può trovare in Biblioteca o magari trova qualcosa che stava cercando per un suo studio particolare, ma può comunque sbizzarrirsi all'interno di quelle mille culture, mille lingue che abbiamo in biblioteca nei nostri tesori, lingue della storia del mondo.

Ci sono novità anche per l'area cosiddetta “riservata”?

R.- Sì. Questa è un'area dedicata a comunicazioni relative a richieste specifiche. Basta registrarsi e si è all'interno. La novità è una migliore ricerca fra i titoli del nostro catalogo editoriale, quindi per i libri che pubblichiamo noi come Biblioteca: pubblicazioni scientifiche, ma anche di interesse immediato., come può essere l'agenda che stampiamo di anno in anno. Poi in quest’area si possono fare le richieste di fotoriproduzione sia per motivi di studio come per uso professionale. C’è tutto un flusso per fare queste richieste in maniera molto lineare, pratica e utile. Dall’area riservata poi, un utente, uno studioso, un curioso, può fare le domande che gli sembrano utili da rivolgere alla Biblioteca: specifiche competenze o informazioni di cui ha interesse.

Un’altra sezione cruciale del vostro sito è quella dedicata a “Notizie e eventi”. Quali contenuti vi troviamo?

R.- Diciamo che qui segnaliamo tutti gli appuntamenti che ci riguardano: presentiamo un evento che deve ancora avvenire o che è già avvenuto o diamo notizia di una realtà importante che abbiamo realizzato. Ci sono anche le nostre novità editoriali: quando una pubblicazione nuova viene messa in divulgazione o in acquisto qui viene illustrata e presentata. E poi in questa sezione ci sono soprattutto le “Newsletter”, cioè queste lettere di informazione che dal maggio 2017 abbiamo rinnovato, per renderle più interessanti, ma sono pubblicate regolarmente già dal 25 giugno del 2008. Troviamo qui quindi una dozzina di anni di informazioni interessanti. Se uno si mette a scorrere le newsletter può farsi un quadro della storia più recente della Biblioteca, delle imprese che ha affrontato, delle conoscenze che ha fatto, dei contatti e delle comunicazioni che ha voluto dare. E infine ci sono i tweet del nostro account Twitter @bibliovaticana, che annunciano i nostri appuntamenti e le nostre iniziative in modo molto più immediato e quindi più incisivo.

Don Cesare, quanto è importante oggi il sito internet nel vostro servizio di bibliotecari del Papa?

R.- Siamo i bibliotecari del Papa perché la biblioteca è sua ed è aperta per sua volontà da molti secoli. Quindi vogliamo essere veramente a servizio dei nostri visitatori con uno strumento moderno e attuale che fornisca subito ciò che uno ricerca o magari gli dia anche qualcosa in più. Con il sito vogliamo farci conoscere per quello che siamo e per quello che abbiamo e offrire un servizio che vorrebbe aggiungere i confini del mondo. Papa Francesco parla spesso del fatto che dobbiamo raggiungere le periferie: ecco, credo che non ci sia nulla come un sito on-line che permetta potenzialmente di arrivare a tutti i confini e tutti paesi del globo, vicini e lontani. Certo, non trascuriamo il servizio di presenza a coloro che vengono a trovarci e cerchiamo di servirli bene. Ma, in modo particolare nel periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo, in cui la mobilità delle persone è limitata ed è più difficile per tanti venire direttamente in Biblioteca, questo sito aperto e comunicativo, ricco e accattivante, vuole essere un importante luogo di accoglienza, di collaborazione e apertura.

Dopo la pausa per la quarantena dovuta alla pandemia, lunedì 1°giugno la Biblioteca ha riaperto gli studiosi. Le condizioni per l'accesso in sicurezza sono pubblicate proprio sul vostro sito. Come Prefetto che bilancio fa di questo mese e mezzo di riapertura?

R.- Abbiamo ritrovato i nostri visitatori per queste settimane, e ora fino al 15 settembre siamo chiusi per il consueto periodo estivo. Devo dire che è stato un mese interessante per il numero di presenze. Presenze in particolare “grate”. Dopo esserci venuti a trovare alcuni ce l'hanno detto o scritto: è bello questo vostro servizio ugualmente accogliente, anche se meno facile per via dei guanti, delle mascherine, i distanziamenti e tutte le altre accortezze. Chi è venuto si è potuto di nuovo inserire nelle proprie ricerche con gusto e mi sembra che siano stati aiutati e ne siano stati soddisfatti. Anche noi lo siamo perché questo è il nostro compito, esistiamo per questo: per aprire un sito ai lontani e aprire le porte ai vicini.