«Dalla connessione alla comunione. Dalla menzogna alla verità. Dal “like” all’“amen”. Papa Francesco sceglie la dimensione del “passaggio” come centro del suo Messaggio per la 53ª Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali, intitolato “Siamo membra gli uni degli altri (Ef 4, 25). Dalle community alle comunità” e diffuso il 24 gennaio, come da tradizione, nella memoria liturgica di San Francesco di Sales».
A spiegarlo è Massimiliano Padula, presidente del Copercom, il Coordinamento delle associazioni per la comunicazione.
«Il Pontefice – osserva Padula – ci regala una riflessione illuminata sulla nostra identità in Rete. Un’identità spesso disumanizzata che ci espone a derive come “la disinformazione, la distorsione consapevole e mirata dei fatti e delle relazioni interpersonali, che spesso assumono la forma del discredito”. E che si traducono in fenomeni devianti come il cyberbullismo e gli eremiti sociali.
Ma la rete non è soltanto questo – aggiunge il Presidente – e Francesco ce lo spiega quando cita San Paolo e la sua metafora del corpo e delle membra. Essere membri gli uni degli altri significa abbandonare le tentazioni della menzogna e far prevalere la verità. In tutti gli spazi e tempi della nostra esistenza compresi quelli online. Per questo – continua Padula – Francesco ci richiama a riflettere continuamente su chi siamo in rete attraverso la scoperta dell’altro “in modo nuovo, come parte integrante e condizione della relazione e della prossimità”».
«Soltanto così – conclude il Presidente del Copercom – la connessione digitale potrà tradursi in autentica comunione da proiettarsi anche nel web sociale che, come ci ricorda il Papa, è “complementare all’incontro in carne ed ossa”, perché “vive attraverso il corpo, il cuore, gli occhi, lo sguardo, il respiro dell’altro”».