20 aprile 2021

Al via la Webinar Series “Inspiring Trust”

Comunicazione della Chiesa e vulnerabilità istituzionale, questo il tema del convegno “Inspiring Trust" che avrà luogo online dal 22 aprile al 27 maggio 2021

Come possono i responsabili della comunicazione istituzionale trasformare la propria organizzazione per essere credibili e degni di reputazione in questa cornice? E quindi "ispirare fiducia" nelle diverse audience?

Da questa domanda nasce l'idea di "Inspiring Trust", convegno organizzato dalla Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce che avrà luogo sotto forma di webinar attraverso la piattaforma Zoom per 6 giovedì consecutivi, dal 22 aprile al 27 maggio.

Questa serie di webinar si terrà in sostituzione della XII edizione del “Seminario professionale per gli uffici di comunicazione”, che non si è potuto tenere a Roma a causa della pandemia.

Come detto, il programma consiste in 6 sessioni, che avranno luogo i giorni: 22 e 29 aprile; 6, 13, 20 e 27 maggio, dalle 15:00 alle 17:00.

A questo evento partecipano oltre 500 professionisti del mondo della comunicazione provenienti da vari Paesi. Il programma del seminario si apre con una conferenza del professore Juan Narbona, docente di comunicazione digitale alla Pontificia Università della Santa Croce, che nel titolo pone una domanda cruciale: cosa sta succedendo alla fiducia? Al sesto e ultimo incontro on line, il 27 maggio, è previsto l'intervento di Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione, sul tema: “La sfida di comunicare la Chiesa”.

questo indirizzo è possibile consultare  il programma completo del convegno, mentre qui è possibile avere tutte le informazioni riguardo a costi e modalità d'iscrizione (ricordiamo che le iscrizioni sono già aperte e saranno possibili fino ad un giorno prima dell'inizio di ogni webinar).

 

INTERVISTA DI VATICAN NEWS A JORDI PUYOL

Il seminario è innanzitutto un'opportunità per riflettere sul ruolo della comunicazione e su come recuperare la fiducia del pubblico minata dai profondi cambiamenti culturali e sociali degli ultimi anni, ma anche da scandali e da incoerenze. Si è diffusa una cultura del sospetto verso i partiti politici, le istituzioni, i sindacati, i mezzi di comunicazione. Questo clima di sospetto  sta toccando anche la Chiesa. Come allora recuperare e ispirare fiducia in questo complesso contesto? A queste e ad altre domande risponde a Vatican News Jordi Pujol, promotore del seminario e professore di Etica e Diritto della comunicazione presso la Pontificia Università della Santa Croce.

R. - È da tempo che ci rendiamo conto del declino della fiducia nelle istituzioni a livello generale: nelle banche, nei governi ed anche nelle istituzioni sociali. Ma questo sta colpendo anche la Chiesa. Ci si è resi maggiormente conto di questo con i casi degli abusi e quelli di corruzione. Questo crollo della fiducia bisogna capirlo fino in fondo e capire quale è il modo di affrontarlo.

Sono tre in particolare le prospettive che orientano il convegno…

R. - Partiamo dall’identità, dopo affrontiamo la vulnerabilità della Chiesa. Non si deve nascondere quello che non va bene. E poi vedremo come di nuovo ispirare fiducia. Queste sono le tre cornici che guidano il convegno.

Dalla parola comunicazione si ricava un altro termine importante: quello di comunione. Mettere in comunione è un aspetto essenziale della comunicazione. La trasparenza e la condivisione sono fattori fondamentali per generare fiducia. Anche il fatto di aprirsi al mondo può essere un tratto distintivo della comunicazione...

R. - Sarebbe un errore parlare soltanto tra noi, all'interno della Chiesa. Dobbiamo partire dalla nostra identità e arrivare a questa identità. Ma dobbiamo aprirci alla conversazione con gli altri e discutere con gli altri. Dobbiamo anche essere aperti a parlare delle nostre fragilità, delle cose che non vanno bene, delle perplessità sulla Chiesa. Questo è il ruolo della comunicazione. Non è una sorta di operazione di pubbliche relazioni per nascondere ciò che non va bene.

Quale è oggi la sfida centrale quando parliamo di comunicazione della Chiesa?

R. - Io penso che la sfida per recuperare fiducia è non avere paura di parlare, di aprirsi al confronto. È una sfida che porta al dialogo, ad una apertura.

Dialogo e apertura scandiscono un cammino lungo il solco tracciato, nel suo Pontificato, da Papa Francesco…

R. - Penso che il Papa ci stia stimolando a questo. La Chiesa in uscita e in dialogo parte appunto da questo, dall’avere delle radici molto forti. E questo Francesco lo sta indicando con la sua vita. Il Papa, partendo da una vita di preghiera, ci esorta a non cadere nelle “malattie” che portano ad essere autoreferenziali, ma ad essere Chiesa in uscita , ad evangelizzare tutti gli ambiti della società.

La preghiera è la più alta forma di comunicazione perché porta all'incontro, al dialogo con Dio…

R. - Certo, con la preghiera possiamo dare del tu a Dio è questa è una cosa incredibile. Dio vuole avere questa comunicazione con noi.

Noi esseri umani, uomini e donne, siamo tutti fratelli e sorelle. Tutti fratelli sulla stessa barca…

R. - Questa unità non è uniformità. Ma è una unità fatta di differenze. È una unità di cuori.

Questa unità si manifesta anche attraverso la comunicazione…

R. - Penso che il binomio tra unità e comunicazione sia cruciale anche per comunicare la Chiesa.

 

Ascolta l'intervista al professor Jordi Pujol