Lettera al can. Abel Brohée, presidente OCIC

Segreteria di Stato, 27 aprile 1934

 

Col più vivo interesse il Santo Padre ha preso conoscenza dell'importante rapporto che ella ha voluto fargli pervenire intorno all'attività spiegata e alle risoluzioni prese per un lavoro sempre più diligente da parte di questo benemerito Office Catholique International du Cinématographe.

Sua Santità ha voluto rilevare l'urgenza di questo apostolato, che deve unire tutti gli onesti e ingaggiarli a coordinare i loro sforzi, le loro energie e le loro attività per piegare all'educazione morale del popolo questo potente mezzo moderno di diffusione.

Nonostante le misure prese dalle pubbliche autorità dei diversi paesi, si continuano a segnalare e a denunciare da tutte le parti al Santo Padre i pericoli morali e religiosi causati dai film, che esercitano un'influenza irresistibile su grande parte dell'umanità, e specialmente su tutta la gioventù; ciò che impegna veramente tutto l'avvenire.

I lodevoli sforzi dei legislatori e degli studiosi, dei genitori e degli educatori incaricati di educare le nuove generazioni a pensare e a vivere onestamente, rischiano, in conseguenza, d'essere irrimediabilmente compromessi da queste frequenti rappresentazioni d'una vita artificiale e immorale: il materialismo che respirano già da solo nega e respinge i beni supremi apportati dal cristianesimo, senza dei quali non si conserva né si sviluppa la civiltà cristiana nel mondo.

Così, dunque, mentre si spegne lentamente la delicatezza di coscienza e l'istintiva forza di reazione contro il male, che è l'indice e la misura della virtù, le menti si oscurano: scivolano colpevolmente verso concezioni del mondo e della vita del tutto inconciliabili con le regole della sapienza cristiana, che da venti secoli ha alimentato l'onore e la grandezza dei popoli.

Se una questione così angosciosa deve preoccupare tutti gli uomini di buona volontà amanti della loro patria, deve rendere più ardente lo zelo di quelli che, militando nell'Azione Cattolica dei diversi paesi, si sono consacrati ad un apostolato così meritorio di elevazione religiosa e sociale. E se, da un lato, è necessario praticare vigile e ferma resistenza al male, che invade tutto, opponendosi ai film contrari alla concezione cristiana del mondo e alla vita onesta per buoni costumi, d'altra parte un'azione positiva e concertata s'impone più urgentemente per rendere il cinema strumento di sana educazione. Anche i progressi scientifici sono dono di Dio, dei quali bisogna servirsi per la sua gloria e per l'estensione del suo regno.

I cattolici di tutti i paesi devono, quindi, stimare dovere di coscienza l'occuparsi di questa questione, ogni giorno più importante. Il cinema sta diventando il più grande ed efficace mezzo di influenza, ancora più efficace della stampa; giacché non è straordinario il caso di film visti da più milioni di spettatori.

Di conseguenza è grandemente desiderabile che i cattolici organizzati si occupino sempre di cinema nelle riunioni di azione cattolica, nei programmi di studio, ecc., e che tutti i giornali cattolici abbiano una rubrica cinematografica, dove lodare i buoni film e biasimare i cattivi.

Sua Santità loda il lavoro che l'OCIC ha già compiuto ed il programma d'azione che si propone di condurre a termine con ritmo serrato per l'avvenire.

Senza impegnarsi in responsabilità e preoccupazioni d'ordine economico, l'OCIC tende con ragione a far in modo che si moltiplichino le grandi sale, attrezzate con tutti i ritrovati moderni e fortemente collegate, sia per offrire spettacoli istruttivi e ricreativi d'ispirazione cristiana, sia per provocare, mediante le loro richieste di film buoni, l'interesse delle case produttrici. Inoltre – e forse questo è lo scopo principale da raggiungere – questo programma vuole risvegliare le energie degli onesti, affinché comprendano che, avendo assicurato con siffatta coordinazione un ampio sbocco ai film buoni, essi potranno occuparsi con competenza, e con la necessaria preparazione, alla produzione di film di alta qualità, ed assicurare così un'attività che, tutelando i buoni costumi ed imponendosi per valore tecnico, artistico ed umano, dia anche dei buoni risultati materiali nell'ordine industriale.

Il Santo Padre augura ardentemente che, in un'opera così salutare, l'OCIC trovi intera comprensione e collaborazione generosa presso i cattolici delle diverse nazioni, e specialmente, come s'è detto, presso l'Azione Cattolica di tutti i paesi, a cui soprattutto conviene suscitare, coordinare ed orientare questi sforzi.

E come pegno di più abbondanti favori divini per il felice risultato di un'opera, che tende in modo così evidente alla gloria di Dio e al bene delle anime, il Santo Padre invia con effusione di cuore per lei e per tutti i suoi cooperatori in questo santo apostolato, la benedizione apostolica implorata.

 

FonteLe cinéma das le enseignement de l'Eglise (1955), pp. 50 ss; Rivista del Cinematografo, 1934, p. 108.