Lettera a mons. Albino Galletto

Segreteria di Stato, 18 aprile 1953

 

Ella ben sa con quale attenzione il Santo Padre segua il non lieve e non facile lavoro che da tempo va svolgendo il Centro Cattolico Cinematografico.

Lo straordinario sviluppo avuto dalla produzione delle pellicole, e il numero ognor crescente delle sale di proiezione impongono ai cattolici il dovere di occuparsi, con prestigio e competenza, di un'attività che ha tanto peso sulla fede e sulla morale dei popolo cristiano.

Le misure e le iniziative adottate per salvaguardare tale inestimabile tesoro, per elevare il tono educativo e migliorare il contenuto dei film, non possono non essere approvate e incoraggiate dal Santo Padre.

Per tali ragioni grande conforto ha tratto la Santità Sua nell'apprendere i benèfici risultati ottenuti da codesto Centro, sia nel campo della valutazione della produzione cinematografica, come in quello organizzativo, di cui l'Associazione Cattolica Esercenti Cinema è ora frutto cospicuo. Egli confida che, non paghi dì quanto finora con encomiabile zelo e prezioso vantaggio s'è raggiunto, la signoria vostra illustrissima e reverendissima e i suoi collaboratori moltiplicheranno industrie ed energie per far sì che la presenza di cattolici sia attivamente ed efficacemente sentita nel campo cinematografico.

All'addestramento necessario per affrontare gli importanti problemi collegati da così vasti e profondi riflessi alla vita cristiana, e alla copia dei mezzi occorrenti all'estendersi di tale moderna forma di apostolato, il Signore non mancherà di provvedere con l'abbondanza dei suoi lumi e la ricchezza della sua grazia.

 

FonteRivista del Cinematografo, 1953, n. 5, pp. 2 ss.