Discorso del Santo Padre Giovanni XXIII agli editori cattolici italiani

Segreteria di Stato, 7 marzo 1960

 

[...] in riferimento a certe manifestazioni della stampa, il Santo Padre, ancora una volta rileva con amarezza il largo spazio dedicato dai giornali ai più atroci fatti di cronaca nera: il che si risolve in una autentica illustrazione dell'antidecalogo, essendo posto in evidenza, con gli accorgimenti più sensazionali, tutto quanto è contro la Iegge di Dio. Occorre pertanto che la coscienza degli scrittori si orienti sempre più verso un ministero santo di elevazione, fermezza, fedeltà in quanto Iddio ci chiede.

L'augusto Pontefice conclude riconfermando agli editori il suo gradimento per il loro apostolato, che ama considerare giudizioso e discreto: e che, in una parola, può riassumersi come persistente zelo per la verità, la giustizia, la fraternità.