Lettera a mons. James Aloysius McNulty per il 25° della Legion of Decency

Segreteria di Stato, 25 aprile 1959

 

Il Santo Padre è stato informato dalla Pontificia Commissione per la Cinematografia, la Radio e la Televisione che nel corrente mese di aprile la Legione dell'onestà degli Stati Uniti celebra il venticinquesimo anniversario della sua fondazione.

In questa circostanza Sua Santità si compiace di ricordare la grande crociata che venticinque anni or sono diede origine alla Legione, e che intendeva ravvivare il sentimento della morale cristiana e del pudore naturale nel costume pubblico.

I cattolici di tutta la nazione parteciparono a tale crociata con tanto fervore e tanta disciplina che il papa Pio XI, di santa memoria, con profonda soddisfazione poté scrivere nell'enciclica «Vigilanti cura», indirizzata all'episcopato americano due anni dopo: «Noi abbiamo visto, presso di voi, fedeli e gerarchia collaborare tanto concordi per il buon successo di questa impresa, come mai altre volte, in tempi recenti, ci è stato concesso di vedere»1. Anche fratelli cristiani separati ed israeliti si unirono ai vostri sforzi, animati dalla volontà di difendere insieme il primato della legge morale, sola vera tutela della salute del popolo e dell'avvenire della nazione.

Siffatto brillante inizio della "Legione dell'onestà", e i molti anni della sua fruttuosa attività, hanno fornito la prova palmare che ai nostri giorni – pur nel rispetto della giusta libertà individuale e dei legittimi interessi di ognuno – è possibile esigere nei pubblici spettacoli l'osservanza di quella legge naturale che il dito di Dio ha scritto nel cuore di ogni uomo (Rm 2,15).

Questa ardita impresa dei cattolici americani è stata imitata da molti paesi, dove, su incitamento della Santa Sede le gerarchie locali hanno costituito uffici nazionali per qualificare moralmente i film e per coordinare tutte le attività dei cattolici nel campo del cinema. L'importanza di siffatti uffici nazionali è stata rilevata nell'enciclica «Miranda prorsus»2, di Pio XII, e ricordata nel recente motu proprio «Boni Pastoris»3, del pontefice regnante.

I cattolici americani possono, dunque, andare fieri delle attività da essi ispirate e, nello stesso tempo, restare nella persuasione che la necessità della «Legione dell'onestà» non è affatto diminuita; anzi, al contrario, essa è aumentata oggi, quando, purtroppo, molti, anche carichi di responsabilità pubbliche, non riescono più a distinguere, di tra le situazioni della vita, quel che sempre ed in ogni luogo deve essere giudicato morale o immorale.

Con cuore paterno il Sommo Pontefice incoraggia ed esorta i cattolici degli Stati Uniti a non ristare dal sostenere la Legione; a sempre informarsi della qualifica morale dei film prima di recarsi a vederli; infine, a seguirne generosamente le indicazioni a maggior profitto delle loro anime e a difesa dei più nobili valori della loro civiltà. La Legione dell'onestà, come Pio XI scriveva nella citata Vigilanti cura, «non è stata iniziata come una crociata effimera, la quale possa venire presto trascurata e dimenticata, ma perché, sotto la guida dell'episcopato degli Stati Uniti, si assicurasse ad ogni costo la moralità della ricreazione del popolo, in ogni tempo e sotto qualunque forma avvenga».

Confidando che tutti i figli fedeli della Chiesa negli Stati Uniti condividano la sua paterna sollecitudine, il Santo Padre imparte di gran cuore la particolare benedizione apostolica a vostra eccellenza, ai reverendissimi membri della commissione vescovile del cinema, radio e televisione, al segretariato nazionale ed ai direttori diocesani della Legione ed a tutti i fedeli che si adoperano nel promuoverne la causa.

 

1 Pio XI, Lettera enciclica «Vigilanti cura» (1936).

2 Pio XII, Lettera enciclica «Miranda prorsus» (1957).

3 Giovanni XXIII, Lettera apostolica «Boni Pastoris» (1959).

 

 

Fonte: Archivio della Pontificia Commissione per le Comunicazioni Sociali.