24 luglio 2019

Padre Borgomeo: la comunicazione vissuta come una missione

Messa in suffragio di padre Pasquale Borgomeo nel decimo anniversario della morte, celebrata questa mattina da padre Lombardi, che gli è succeduto, fino al 2016, come direttore generale della Radio Vaticana. Tra i presenti al rito, alcuni familiari di padre Borgomeo e il prefetto del Dicastero per la comunicazione, Paolo Ruffini

Nicola Gori – Città del Vaticano

 

«Se non ascolti e non comunichi con il fratello che vedi, come puoi comunicare con Dio che non vedi?». Era una frase che il gesuita Pasquale Borgomeo amava ripetere parafrasando il Vangelo di Giovanni. L’ha rievocata il confratello padre Federico Lombardi, suo successore, dal 2005 al 2016, come direttore generale della Radio Vaticana, durante la Messa celebrata nella cappella di Palazzo Pio, mercoledì mattina, 24 luglio, nel decimo anniversario della morte del sacerdote napoletano.

Grande comunicatore, appassionato della vita, pieno di entusiasmo e di vitalità, lo ha definito il celebrante. Come nel Vangelo di Matteo dove si narra della parabola dei talenti, padre Borgomeo è stato un uomo ricco di qualità e di doni che il Signore gli aveva concessi. Egli diceva che la Parola interiorizza il messaggio e passa davanti alle persone, introduce all’ascolto, facendo scoprire la profondità delle cose. Ricordando che padre Borgomeo è stato per trentacinque anni al servizio dell’emittente pontificia, e dal luglio 1985 al novembre 2005 ne è stato direttore generale, padre Lombardi ne ha richiamato la grande passione per sant’Agostino.

Del vescovo di Ippona amava citare il concetto di “ritorno” che si tradusse in padre Borgomeo nell’inserire all’interno della comunicazione un vivido riflesso spirituale e teologico. Infatti, viveva la comunicazione come una missione. Quando si congedò dalla direzione della Radio, ha spiegato padre Lombardi, tra i sentimenti che provò in quel momento, indicò lo stupore prima ancora che la gratitudine per aver potuto servire la Chiesa e più da vicino il Papa in tempi cruciali. Aveva avuto la grazia di veder crescere lo strumento di evangelizzazione che è la Radio del Pontefice. Per questo padre Borgomeo, ha detto ancora, ha vissuto il proprio servizio come una missione con partecipazione gioiosa e convinta. Si sentiva responsabile e onorato di servire così da vicino il Successore di Pietro. A questo proposito, è stato evidenziato come padre Borgomeo abbia sempre rivolto gli sforzi verso un solo obiettivo: far giungere la voce del Pontefice a ogni angolo della terra. Infatti, è stato un grande commentatore dei fatti di attualità come delle attività dei Papi, in particolare in occasione dei viaggi internazionali di Giovanni Paolo II.

Poi, padre Lombardi ha elencato alcune caratteristiche del predecessore, tra le quali, la vicinanza partecipe, il coraggio, l’attenzione, ma anche i suoi slanci pieni di entusiasmo. Ha quindi paragonato la vita a una comunità in cammino, una carovana diretta verso la vita eterna. «Padre Borgomeo ha già camminato e viaggiato su questa carovana e ha raggiunto la meta dopo aver vissuto anche all’insegna della speranza», ha concluso Lombardi.

Tra i presenti al rito, alcuni familiari di padre Borgomeo, il prefetto del Dicastero per la comunicazione, Paolo Ruffini, il vicedirettore della direzione per gli affari generali del Dicastero, Giacomo Ghisani, e numerosi dipendenti e pensionati che hanno conosciuto il gesuita napoletano spentosi il 2 luglio 2009 a 76 anni nella clinica romana dell’Annunziatella, dove era ricoverato da tempo. I funerali vennero celebrati nella chiesa romana di Santo Spirito in Sassia, dal cardinale Roberto Tucci, anche lui gesuita e direttore della Radio Vaticana dal 1973 al 1985.